mercoledì 25 marzo 2009


Tessuti d'arte dall'India

- La tecnica del Kantha -

In un testo d’arte indiana di Chattopadhaya Kamaladevi si legge: I kantha sono l’esempio di una strana combinazione di abiti dismessi, vecchi stracci che sarebbero abitualmente buttati via, invece sono trasformati in oggetti di rara bellezza che col passare del tempo è diventata leggenda. Nei villaggi del West Bengala, zona nei dintorni di Calcutta, in India, intorno al XIX secolo si è diffusa una delle tradizioni artigianali più ricche ed affascinanti tra quelle che ancora oggi si possono ammirare. Si tratta dei kantha, una lavorazione su stoffa che unisce il ricamo e la trapunta, una tecnica nata per il recupero di pezzi di stoffa altrimenti diventati inutilizzabili ma che, lentamente, ha assunto la dimensione dell’artigianato d’arte grazie alla creatività delle donne bengalesi che, nelle cuciture e nei ricami, hanno ricreato tutto il loro mondo domestico e quello religioso. I kantha sono così diventati vere e proprie opere d’arte popolare ed oggi sono molto apprezzati.
I ricami, tutti fatti senza disegno preparatorio, rappresentavano l’universo delle donne ed ognuna esprimeva, attraverso di essi, la propria creatività, i propri sogni. In questo senso, ogni kantha era un pezzo unico. Queste caratteristiche, rimaste ancora oggi immutate, rendono preziosi i kantha che raccontano di un mondo affascinante perché sono l’espressione dell’universo femminile, un universo che non appartiene solo alle donne del West Bengala, ma ad ogni donna.


Il ricamo KANTHA riproposto su queste stole è stato eseguito su seta TASSAR, un tipo di seta tessuta al telaio a mano e, successivamente, tinta artigianalmente.











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